Gli alberi sono intelligenti e comunicano tra di loro?

Lo sostiene Peter Wohlleben, una guardia forestale tedesca. Scopriamo come e che tipo di messaggi si trasferiscono gli alberi.

Esistono dai tempi dei tempi un po’ come la cartomanzia. Nella nostra tradizione, gli alberi hanno sempre rappresentato l’unione tra il passato, il presente e il futuro. Gli abbiamo associato poteri e significati che andavano ben oltre sia il mero aspetto fisico che la semplice funzione pratica. Eppure nonostante ci abbiano “nutrito”, accompagnandoci nella nostra evoluzione, ancora conosciamo poco di loro e quello che sapevamo lo abbiamo dimenticato.

Ad esempio lo sapevate che gli alberi e le piante in generale sono dotate di un cervello e di un sistema nervoso? Si trovano nelle parti terminali delle radici, mentre ramoscelli e foglie hanno moltissime funzioni e sensibilità.

albero“Le piante sono più intelligenti degli uomini“: afferma Stefano Mancuso, scienziato fiorentino, fondatore del “Linv”, il primo laboratorio al mondo di neurobiologia vegetale. Secondo Mancuso anche le piante sono intelligenti. Non solo: oltre ai nostri cinque sensi, ovviamente sviluppati in modo diverso, ne hanno un’altra quindicina che gli hanno permesso di evolversi nell’arco dei secoli.

La guardia forestale tedesca Peter Wohlleben ha pubblicato un libro best seller, intitolato “La vita nascosta degli alberi: quello che sentono, come comunicano – Scoperte da un mondo segreto”, nel quale sostiene che gli alberi sono creature dalla spiccata socialità.

“Gli alberi possono contare, imparare e ricordare – ha affermato Peter Wohlleben – si avvisano inoltre l’un l’altro in caso di pericolo tramite l’invio di segnali elettrici che formano una vera e propria rete denominata “Wood Wide Web”. Secondo questa teoria gli apici delle radici lavorano in stretta collaborazione, creando un grande network che si estende per decine di chilometri.

Secondo Wohlleben, gli alberi sarebbero anche capaci di gesti di grande solidarietà e amicizia, sarebbero in grado di mantenere in vita per secoli gli antichi ceppi dei loro compagni abbattuti tanti anni prima, somministrando loro una soluzione zuccherina attraverso le radici.

Probabilmente l’approccio antropomorfo con cui Wohlleben descrive gli alberi nel loro interagire immobile nell’ambiente, è solo volto a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento e atto a produrre in essa, un comportamento più responsabile nei confronti della natura.

Oggi gli alberi sono visti  a nostro uso e consumo, come “oggetti biologici” utili a produrre ossigeno e legno, mentre nel corso dei secoli ci hanno raccontato molto della natura dell’essere umano e sembra che abbiano ancora molto da dire, torniamo ad ascoltarli e a rispettarli, ne gioverà l’ambiente e la nostra salute.

http://fioriefoglie.tgcom24.it/2013/09/27/le-piante-sono-piu-intelligenti-di-noi-parola-di-scienziato/

http://www.lifegate.it/persone/news/anche-gli-alberi-usano-social-network