Prendine mezzo prima di pranzo, mezzo prima di cena, mezzo a merenda ed è fatta: un mese così e perdi 4 chili senza neanche rendertene conto

È un agrume, ma più è amaro dell’arancio e leggermente meno aspro del limone. Non sai ancora se ti piaccia o meno, ma, probabilmente, dopo che saprai quali sono le proprietà spettacolari del pompelmo, inizierai a consumarlo con molta frequenza. Ricco di acqua, contiene tante proteine, ma anche fibre e zuccheri. I grassi sono pochissimi, in compenso, ha moltissima vitamina C, A, vitamine del gruppo B, oltre alle vitamine E, K e J. Ha solo 26 calorie per 100 grammi. Ma perché fa così bene?

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Innanzitutto, aiuta la digestione perché stimola la produzione dei succhi gastrici e aiuta l’intestino a lavorare meglio. Non solo: Inoltre disinfetta e stimola l’apparato digerente e, se mangiato dopo un pasto abbondante, aiuta a sentire meno gonfi. Grazie a flavonoidi che contiene, aiuta a regolare gli zuccheri nel sangue, mentre, grazie alle vitamine, protegge la vista. Tra le altre cose, rinforza il sistema immunitario e ha proprietà antitumorali. E, dulcis in fundo, aiuta a dimagrire. Da alcuni recenti studi condotti in California, è emerso che mangiare mezzo pompelmo prima dei pasti aiuti a ridurre il peso. Questo accade perché il pompelmo riduce l’appetito, brucia i grassi e abbassa i livelli di insulina dell’organismo, ormone che, se in eccesso, aumenta il rischio di sovrappeso o obesità.

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Essendo ricco di acqua, ha un alto potere drenante che aiuta a dimagrire. Seguendo questi semplici consigli per un mese, sarà possibile perdere vari chili. Pare che si possa arrivare persino a perderne 4 in un mese. Ovviamente abbinando queste abitudini con un regime alimentare sano e un po’ di attività fisica. Al risveglio bevi 3 bicchieri di acqua e una spremuta di pompelmo. Prima di ogni pasto mangia mezzo pompelmo e a merenda mangia mezzo pompelmo. Esatto, mangiare pompelmo tre volte al giorno aiuta a perdere peso. Ma attenta, ci sono delle controindicazioni. Il pompelmo potrebbe interagire con l’uso di alcuni farmaci, soprattutto gli antiaritmici, i calcio antagonisti, le statine, gli immunosoppressori.