Aiutiamo la nostra tiroide a funzionare meglio con i cibi giusti

La nostra tiroide è stanca? Oltre alla cura farmacologica possiamo aiutare la nostra tiroide attraverso la scelta dei cibi giusti.

tiroideLa tiroide è una ghiandola endocrina posizionata a livello del collo. Ha il compito di regolare il metabolismo. Inoltre, determina il flusso sanguigno diretto verso i vari organi del nostro corpo. Le cellule, grazie al sangue, ricevono ossigeno e nutrienti.

A seconda dello stato di funzionamento della tiroide, ciò può avvenire in maniera più o meno rapida. Quando la tiroide non funziona al meglio, si parla di ipertiroidismo o di ipotiroidismo

Ipotiroidismo

E’ una condizione in cui la riduzione dell’attività della ghiandola tiroidea e il conseguente abbassamento dei livelli circolanti di ormoni tiroidei, comportano la comparsa di alcuni sintomi come stanchezza, sensazione di freddo, pelle secca, costipazione intestinale, basso tono dell’umore, aumento di peso dovuto all’accumulo di acqua e sali, crampi muscolari, fino a un evidente ingrossamento della ghiandola detto “gozzo”.

Ipertiroidismo

L’organismo è esposto a quantità eccessive di ormoni tiroidei a causa di una patologia o di un trattamento. Sintomi: perdita di peso ingente, affaticamento, iperattività, irritabilità, apatia, depressione, pelle ingiallita e indebolimento. In alcuni casi possono manifestarsi anche nausea, vomito e dissenteria.

I motivi per cui la tiroide può perdere funzionalità sono numerosi. Uno dei più frequenti è l’ipotiroidismo autoimmune: una condizione in cui il sistema immunitario attacca e distrugge le cellule della tiroide. Questa patologia può comparire all’improvviso o evolversi gradualmente nel corso della vita.
In altri casi, la tiroide può produrre pochi ormoni a causa dell’insufficienza di iodio nella dieta oppure di un malfunzionamento della ghiandola pituitaria che controlla la tiroide.

La terapia principale consiste nella sostituzione dell’ormone tiroxina con il preparato sintetico, assunto per via orale.

Alcuni cibi possono interferire con il suo assorbimento, perciò è meglio programmarlo al mattino a digiuno, almeno 30-60 minuti prima di colazione.

In particolare:
cibi ricchi di calcio — come latte, formaggi e yogurt — ostacolano l’assorbimento dell’ormone. È bene pertanto consumarli a distanza di tempo.

Supplementi di ferro ne ostacolano l’assorbimento e, quando sono necessari, andrebbero assunti dopo qualche ora dal farmaco.

In soggetti con ipotiroidismo, l’utilizzo di supplementi contenenti iodio in alto dosaggio potrebbe essere dannoso. Pertanto non è indicato neppure alimentarsi abitualmente di alghe, che possono essere troppo ricche di iodio.

Cibi che possono avere un’influenza negativa sulla tiroide:

  • Soia. Oltre a interferire con l’assorbimento dell’ormone tiroideo aumenta il rischio di sviluppare ipotiroidismo in individui con alterate funzioni tiroidee o in condizioni di inadeguato apporto di iodio.
  • Cibi contenenti glucosidi cianogeni ( mandorle amare, nei semi contenuti nel nocciolo di albicocche e pesche, ma anche nelle foglie e nei fiori di albicocco).
  • Manioca (yuca o tapioca). Se non correttamente lavorata.
  • Germogli di bambù. Se non correttamente lavorati. Anche il bambù può avere un effetto negativo sulla funzionalità tiroidea, tanto che in alcune regioni indiane, dove il consumo è elevato, c’è un’alta prevalenza di gozzo nonostante un’assunzione di iodio adeguata.

Limitare il consumo di:

crucifere (broccoli, cavoli, rucola,crescione, rapa, ravanello, broccoletti, cavolo, cavolfiore, rapa, senape, rafano ecc.). In dosi molto elevate (1,5 kg al giorno), alterano le funzioni tiroidee, ostacolano la captazione di iodio da parte della tiroide e l’inibizione della sintesi di ormoni, con conseguente aumento delle dimensioni ghiandolari.
Tuttavia ai livelli normalmente consumati, prevalgono gli aspetti benefici antitumorali e cardioprotettivi. Ragione per cui non è necessario escluderli completamente dalla dieta.

Aiutano il funzionamento della tiroide:

I cibi ricchi di selenio (grano, crusca e germe di grano, orzo, noci brasiliane, semi di girasole e semi di senape)
Il selenio è indispensabile sia per la formazione di ormoni tiroidei attivi, sia per l’attività antiossidante utile per la funzionalità della ghiandola in caso di tiroiditi autoimmuni e per la protezione dai radicali liberi che danneggiano le cellule tiroidee. Previene il cancro alla tiroide.

http://www.lascuoladiancel.it/2016/03/07/aiutiamo-la-nostra-tiroide-a-rendere-al-meglio/