Hai la pancia con i rotoli e continui a guardare la copertina di Vogue dove qualche modella adolescente ti spiattella con una freddezza disarmante la sua pancia ultra piatta che ha così per natura, ‘’non perché fa sport o diete?’’. Tranquilla, siamo esattamente nella stessa situazione. E stiamo cercando delle soluzioni sostenibili. Ovvero che non siano troppo faticose. Che non ci facciano sudare troppo. E che non ci facciano patire la fame, per carità. Ebbene, buone notizie: il rimedio per appiattire la pancia – che risponda a tutte le caratteristiche di cui sopra – esiste. E si trova nel libro “Dimagrire con l’intestino” di Michaela Axt-Gadermann, Edizioni Il Punto d’Incontro. In che consiste? Prima è doverosa una premessa: ci sono cibi particolarmente apprezzati dalla flora intestinale, per via del loro amido resistente. Per esempio? Patate e riso freddi, consumati in insalata. Perché? Semplice, scaldando e poi lasciando raffreddare certi alimenti, l’amido in essi contenuto si trasforma e diventa più resistente alla digestione da parte dei primi tratti dell’intestino.
In questo modo, nell’intestino crasso ne arriva una quantità maggiore che rimane a disposizione come fonte di cibo. Ma il raffreddamento cosa c’entra? È fondamentale perché si formi l’amido resistente: una piccola patata calda ne fornisce circa 1,8 grammi, ma se raffreddata la quantità raddoppia! Arriviamo al dunque, cioè alla parte che interessa noi, cioè il dimagrimento. Alcuni studi hanno dimostrato che l’amido resistente può aiutare a perdere peso, dal momento che fa crescere il numero di bifido batteri, cioè di batteri “buoni” che ci mantengono magri. Non solo: attiva enzimi in grado di bruciare in primo luogo i grassi della pancia, induce il fegato a bruciare più grassi, stimola la formazione di ormoni della sazietà e fa mangiare di meno. In conclusione blocca le infiammazioni nell’intestino, ritenute responsabili del sovrappeso.